Addolcitori,
soluzioni contro il calcare

Elimina il calcare con l’addolcitore d’acqua! Dimentica le incrostazioni su rubinetti e impianti, e goditi elettrodomestici più duraturi e i benefici per la tua salute!

Perché utilizzare un addolcitore?

Gli inconvenienti provocati dall’eccessiva durezza dell’acqua sono vari e riguardanti  l’ambito domestico e quello industriale:

Nonostante il calcio sia utile al nostro organismo, in concentrazioni elevate questo può creare notevoli difficoltà in termini di digeribilità, può concorrere per esempio alla formazione, in soggetti predisposti, di calcoli renali e del fegato. In campo alimentare, i sali calcarei si depositano sui cibi formando una patina isolante che ne ritarda la cottura e ne altera il sapore.
Le incrostazioni calcaree agiscono da isolante termico, il che comporta un maggior dispendio di energia elettrica e di combustibile. Durante i lavaggi, i sali impediscono il formarsi della schiuma provocando un’azione abrasiva sui tessuti, causandone una più rapida usura.  La formazione di incrostazione nelle tubature, nelle caldaie per il riscaldamento, nelle pompe degli elettrodomestici, comporta una manutenzione continua che spesso richiede la sostituzione delle parti meccaniche.

Come scegliere un addolcitore?

La tua scelta dipende da vari fattori tra cui il tipo di utilizzo, l’ubicazione, le dimensioni e il potenziale risparmio.

Per prendere una decisione informata, valuta la durezza della tua acqua. Pianifica un’analisi gratuita dell’acqua a domicilio con un esperto Hyprom per determinare l’addolcitore ideale per le tue esigenze di consumo e installazione.

Come funzionano gli addolcitori?

Un addolcitore d’acqua è costituito da una bombola in vetroresina/acciaio contenente resine scambiatrici che operano in continuo, permettendo lo scambio di ioni di calcio e magnesio con ioni di sodio solubili e non incrostanti.

Quando l’acqua contenente calcio e magnesio attraversa la resina, questi vengono trattenuti al posto del sodio presente, il quale viene rilasciato in acqua. Il processo porta alla progressiva saturazione delle resine che richiedono, per questo, di essere periodicamente rigenerate. La resina viene così definita “esaurita”, e per ripristinare la forma sodio originaria occorre effettuare la rigenerazione. Il processo di rigenerazione delle resine può avere luogo grazie all’apposita valvola automatica utilizzando il “sale per addolcimento”.

Si fa dunque passare attraverso la resina, acqua contenente una forte concentrazione di ioni sodio tale da rovesciare l’equilibrio verso la ricostituzione della resina in forma sodio, con rilascio di calcio e magnesio precedentemente trattenuto.

La rigenerazione delle resine viene effettuata:

  • in funzione di un preimpostato input temporale tramite programmatore ed un timer giornaliero a 24 ore
  • volumetrico per mezzo di un contatore che conteggia il volume d’acqua erogato,  predisponendo la rigenerazione delle resine a consumo effettuato (Ciclica).

L’intero ciclo di lavoro dell’impianto è gestito da una valvola automatica completa di controller elettronico per la gestione delle rigenerazioni con periodicità volume erogato, ed eventuali forzature a tempo nel caso di tenore di lavoro ridotto rispetto le potenzialità impianto.

Tutti i componenti che costituiscono l’impianto sono anticorrosivi e atossici, rispettando le norme igienico-sanitarie per il trattamento delle acque.

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